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Dossier alloggi: incontro con i vertici dell’Esercito

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Oggi pomeriggio, supportato dal mio Staff, ho incontrato i rappresentanti dello Stato Maggiore dell’Esercito per approfondire il dossier alloggi.

Secondo di una serie di tavoli con i Vertici di Forze Armate e Difesa per avere un quadro chiaro della reale situazione infrastrutturale.

Condivido con voi momenti del mio lavoro quotidiano per rendervi partecipi della mia azione politica in ottica di massima trasparenza.

Basta sprechi e privilegi! Vi assicuro che in passato nessuno ha avuto la pazienza di studiare numeri, tabelle e grafici. Non vi nascondo che ci sono tante realtà da essere analizzate nel dettaglio.

Tra gli obiettivi c’è quello di scardinare ogni forma di agevolazione che è stata concessa a categorie “sine titulo” con decreti del precedente Governo.

Ragazzi sto lavorando senza sosta per trovare soluzioni che possano migliorare le condizioni dei militari, ottimizzando tutte le risorse disponibili del comparto Difesa.

2 COMMENTS

    • Egregio Onorevole,
      alla luce di alcuni recenti avvenimenti inerenti il patrimonio alloggiativo della Difesa, con particolare riferimento a:
      –Un articolo di stampa apparso il 4 novembre u.s. sul quotidiano “IL TEMPO” che, in prima pagina, titolava “Abusivi con le stellette: in 4mila senza titolo nelle case della Difesa”;
      –Un Suo post nel quale, vantandosi “che in passato nessuno ha avuto la pazienza di studiare numeri, tabelle e grafici”, afferma “Basta sprechi e privilegi!… Tra gli obiettivi c’è quello di scardinare ogni forma di agevolazione che è stata concessa a categorie “sine titulo”… sto lavorando senza sosta per trovare soluzioni che possano migliorare le condizioni dei militari, ottimizzando tutte le risorse disponibili”,
      appare più che mai opportuno fare chiarezza sulla materia giacchè si è scatenato un clima di “caccia alle streghe” che alla fine finisce con il mettere in cattiva luce una categoria di personale che è stato servitore dello Stato, ponendolo in competizione con coloro che attualmente servono lo stesso Stato.

      Si contesta, innanzitutto, il titolo de “IL TEMPO” perché il personale “sine titulo” che occupa gli alloggi demaniali non può essere qualificato “abusivo” in quanto corrisponde allo Stato un canone di locazione (in moltissimi casi di diverse centinaia di euro) che, oltre ad essere direttamente proporzionale al reddito familiare, è calcolato in sintonia con le quotazioni di mercato degli affitti vigenti nella zona in cui sorge l’immobile. Lo stesso conduttore, inoltre, ogni anno è assoggettato al pagamento dell’imposta di registro presso l’Agenzia delle Entrate; tale imposta è calcolata in forma percentuale al canone di locazione, con un minimo di 200,00 euro.
      Tra canone di locazione e imposta di registro, lo Stato incassa proventi annui di tutto rispetto (n.d.r.: si tenga conto di questa affermazione nel prosieguo del discorso).

      Proprio per quanto detto in precedenza in merito al canone di affitto e all’imposta di registro – sottacendo sulle spese di manutenzione di cui si fanno carico gli utenti per la conservazione di immobili in molti casi vetusti e fatiscenti, comprendendo anche quelle di manutenzione straordinarie che dovrebbero, invece, gravare sul proprietario dell’immobile (Demanio) – Lei sbaglia quando parla di “sprechi”, “privilegi” e “agevolazioni”, a meno che queste Sue affermazioni non discendano da “numeri, tabelle e grafici” manipolati ad arte per mettere in cattiva luce una categoria di cittadini, ponendoli in contrasto con altri ai quali si tenta di far credere che non ci sono alloggi disponibili perché occupati da chi non ne ha titolo, sottacendo la verità: la mancanza di fondi per ripristinare l’agibilità della moltitudine di alloggi allo stato liberi.
      Se mancano alloggi di servizio da destinare al personale che ne ha titolo è falso e pretestuoso affermare che ciò è dovuto all’occupazione impropria dei “sine titulo” perché allo stato attuale esistono migliaia di alloggi vuoti che non vengono assegnati semplicemente perché la Difesa non dispone dei fondi necessari per ripristinarne l’agibilità. Tanto per fare un esempio, nel solo comprensorio militare di San Giorgio a Cremano, Corso San Giovanni a Teduccio, esiste una intera palazzina, composta da 12 alloggi, che è vuota da diversi anni perché non sono mai stati effettuati lavori di manutenzione per ripristinarne l’agibilità.
      E allora, che senso ha sgomberare i “sine titulo” se poi, molto probabilmente, la Difesa non riuscirà a manutenzionare quegli alloggi per riassegnarli, lasciandoli così vuoti?
      L’unico risultato sarebbe solo un danno erariale per lo Stato, venendo meno l’introito annuo derivante dal pagamento del canone di locazione e dell’imposta di registro (considerando 4mila alloggi, come scrive “IL TEMPO”, per una media di 5mila euro/annui di affitto e imposte, si parla di circa 20milioni di euro!).

      E’ fuor di dubbio che è necessario trovare soluzioni che possano migliorare le condizioni dei militari, ma queste, quindi, non vanno ricercate attraverso lo sgombero degli alloggi occupati dal personale “sine titulo”. L’ottimizzazione delle risorse disponibili, da Lei auspicata, passa, invece, semplicemente attraverso un’operazione fin troppo elementare, nella sua logicità: dismissione del patrimonio alloggiativo mediante vendita degli alloggi agli attuali concessionari (“cum e sine titulo”) e utilizzazione delle risorse così ricavate per la realizzazione di alloggi ex-novo da destinare ai militari in servizio che ne facciano richiesta.
      Sarebbe, questa, un’operazione che risolverebbe il problema di tantissime famiglie (nel comprensorio dove abita il sottoscritto, per esempio, il 100% dei concessionari ha costituito un Comitato, proponendosi per l’acquisto dell’alloggio condotto ed è pronto a reiterare la richiesta nel caso ve ne fosse necessità), peraltro sollevando l’Amministrazione Militare dall’onere di manutenzionare immobili in alcuni casi molto fatiscenti e dotandola, invece, di un patrimonio alloggiativo molto più moderno di quello attuale.

      Con la stima di uno che ha votato il Movimento cui appartiene, e con la speranza di essere stato il più chiaro possibile, porgo distinti saluti.

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