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Carabinieri: il peggior incubo dei latitanti? I Cacciatori di Calabria!

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Ciao a tutti, ieri l’Arma ha compiuto 205 anni e per rendere omaggio a tutti i Carabinieri, vi racconto la mia esperienza con questi professionisti! Qualche tempo fa sono stato a Vibo Valentia nella caserma aeroporto “Luigi Razza” per vivere una giornata insieme a loro.

Ci siamo svegliati presto, all’alba, e dopo un rapido caffè ci siamo messi subito in marcia con tutti i Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria comandato dal Maggiore Carmelo Aveni.

A bordo di mezzi tattici, assieme a Francesco, Massimiliano, Sergio, Michele, uomini coraggiosi che lavorano nella massima riservatezza, ci siamo spostati nel luogo di infiltrazione e, con lo zaino in spalla, abbiamo iniziato il movimento appiedato fino al nostro obiettivo. 

Una scarpinata di oltre due ore, in mezzo alle montagne. Lungo il percorso abbiamo incontrato altri “Falchi” mimetizzati con il territorio, hanno voluto simulare le diverse tattiche che hanno utilizzato durante una importante operazione condotta il 7 marzo 2018 che ha permesso di assicurare alla giustizia un pericoloso n’dranghetista. Mi hanno mostrato i segnali che usano per comunicare tra di loro e gli indizi che provano il passaggio o la presenza umana in un ambiente naturale. È stato incredibile osservare in prima persona uno dei bunker in cui questi criminali latitanti si rifugiano.

Esplorazioni accurate, ore di attesa mimetizzati nella natura e interventi tempestivi infatti sono il pane quotidiano per chi, come questi ragazzi coraggiosi, ha l’onere di dover scovare i criminali in ambienti particolarmente ostili.

I Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Calabria” sono militari altamente specializzati e selezionati. Sono tante le prove da dover superare prima di poter entrare a far parte di questa “famiglia” e non tutti riescono ad ultimare l’iter dell’addestramento. Professionalità e forma fisica sono le parole d’ordine per essere in grado di intervenire in ogni condizione avversa.

Lo Squadrone si avvale del supporto dell’8° Nucleo Elicotteri di base a Vibo Valentia comandato dal Tenente Colonnello Barbato.

Imbarcati su un elicottero AB412 abbiamo pattugliato la zona prima di far rientro in base dove sono stato aggiornato sulle principali attività e ho potuto assistere anche ad una pericolosa esercitazione denominata “fast rope” in cui 6 uomini si sono calati da un elicottero in volo dall’altezza di 18 metri.

Una giornata emozionante ma sfiancante, un’esperienza indispensabile per comprendere le difficoltà di chi ogni giorno assicura la presenza dello Stato in luoghi molto complessi.

Spero di avervi trasmesso notizie utili a conoscere questa realtà che per ovvie ragioni, legate principalmente alla sicurezza degli operatori e delle attività condotte, è poco conosciuta.

Sono fiero di aver ricevuto in dono il basco rosso dei Falchi, è la seconda volta in assoluto che succede e per questo motivo lo custodirò gelosamente, tra le cose a me più care.

Abbiamo poi apprezzato il nucleo cinofili dello Squadrone Cacciatori di Calabria in cui operano cani anti esplosivo, antidroga ed al servizio di altre esigenze dell’Arma. Il Maresciallo Maggiore Antonio Scerbo ci ha anche fatto assistere ad una piccola dimostrazione delle importanti capacità raggiunte dagli agenti a 4 zampe.

Infine abbiamo mangiato un panino con la salsiccia in compagnia di tanti amici scambiando opinioni sulle istituzioni, sulla politica e su come immaginiamo il futuro del nostro Paese.

Sono ritornato a Roma arricchito da tante informazioni e, soprattutto, dalle emozioni che mi hanno trasmesso questi meravigliosi uomini. Sono professionisti che operano in silenzio al servizio del Paese. Militari che rischiano la vita ogni giorno senza mai chieder nulla in cambio. Questi ragazzi meritano il nostro massimo apprezzamento.

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