Negli ultimi mesi si è parlato spesso dell’Europa e del ruolo dell’Italia in sede comunitaria.
Con il Governo abbiamo riflettuto sugli orientamenti e sulle priorità da mettere in campo per partecipare attivamente all’UE e oggi ne abbiamo discusso in Senato, nell’ambito della Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia alll’UE 2020 e della Legge di delegazone europea 2019.
Per il settore della Difesa è indispensabile puntare sui temi della cyber security, del settore aerospaziale, della politica di difesa comune e su una Difesa più strutturata, efficace e visibile. Ovviamente tutto questo avverrà solo se si agirà sotto un profilo istituzionale e dando attenzione ai negoziati e agli incentivi finanziari comuni.
Riguardo a quest’ultimo punto, per il periodo 2021-2027, l’Italia punterà sugli interessi dell’industria della difesa italiana e sulle PMI del settore per aumentare la competitività e la capacità d’innovazione dell’industria.
Italia ed Europa: La Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea 2020
Nella Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea 2020, si evidenziano le principali politiche del settore Difesa sulle quali il Governo intende puntare in sede europea. Tra queste troviamo la cyber security, il settore dell’aerospazio e la politica di difesa comune. Su quest’ultima l’Italia vuole agire attraverso alcuni punti fondamentali:
- sostenere le iniziative volte al rafforzamento della difesa europea, con l’obiettivo di sviluppare capacità tali da far fronte alle esigenze del territorio e dei cittadini europei e da rendere l’UE stabile anche nei rapporti con il Vicinato;
- consolidare la Cooperazione strutturata permanente (PESCO), per favorire l’inclusione dei partner storici non appartenenti all’UE e per far si che questi possano dare valore aggiunto ai progetti di sviluppo nel settore della difesa;
- far si che il Fondo europeo della difesa (EDF) per l’impiego dei finanziamenti corrisponda alle aspettative italiane di sviluppo di una base industriale europea solida, in cui le capacità dell’industria italiana della difesa trovino adeguato spazio;
- dare supporto ad un processo di pianificazione capacitativa europea ciclico, su base quadriennale per favorire la coerenza e la sincronizzazione con le attività portate avanti nell’ambito del processo di pianificazione NATO;
- potenziare il ruolo dell’Agenzia europea per la difesa (EDA) in un’ottica più integrata e di cooperazione, promuovendo le capacità nazionali;
- assicurare il pieno sostegno all’attività della Struttura di pianificazione e condotta delle missioni militari di addestramento e di formazione (MPCC);
- strutturare la proposta di istituzione dello Strumento europeo per la pace (EPF);
- aumentare efficacia, flessibilità e rapidità d’impiego in termini di personale nelle missioni e operazioni;
- presentare il Piano nazionale di implementazione del compact per la PSDC civile, per aggiornare i settori di intervento e incoraggiare il sostegno di tutti gli Stati UE;
- prestare attenzione al settore delle Forze di Polizia e della sicurezza civile, in coordinamento con la Gendarmeria europea.
Italia ed Europa: La legge di delegazione europea 2019
La legge di delegazione europea 2019 è finalizzata al conferimento di deleghe legislative per il recepimento delle direttive e degli altri atti dell’Unione europea. Il Governo, con cadenza annuale, predispone un disegno di legge che contiene le disposizioni di delega per recepire nell’ordinamento nazionale le direttive dell’Unione europea.
Le direttive non presentano aspetti di diretto interesse della Difesa, ad eccezione però di una direttiva e di un regolamento che si occupano nello specifico:
- di istituire il codice europeo delle comunicazioni elettroniche,dove sono inserite delle disposizioni riferite alla Difesa (direttiva UE 2018/1972);
- dell’Agenzia europea per la cibersicurezza (ENISA) e della certificazione della cibersicurezza per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (regolamento UE 2019/881).