Sono trascorsi 28 anni dalla strage di Capaci, e il ricordo di quel 23 maggio 1992 e il sacrificio compiuto da donne e uomini coraggiosi sono una ferita ancora aperta.
Il grande lavoro e l’amore per lo Stato di Giovanni Falcone, ucciso insieme alla moglie e magistrato Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, sono vivi in ciascuno di noi. Il coraggio e l’alto senso del dovere ci trasmettono la forza necessaria per convivere con la paura e andare sempre avanti contro le mafie e l’illegalità.
Oggi, nell’anniversario della strage di Capaci, celebriamo in tutta Italia la giornata della legalità che rappresenta un fondamento irrinunciabile della democrazia e dell’intera struttura sociale.
Stiamo vivendo un’emergenza sanitaria senza precedente ed ora dobbiamo essere ancora più vigili e attenti perché il fenomeno mafioso si muove soprattutto in momenti delicati come questo. Ora più che mai è fondamentale mantenere costantemente alta la guardia. Abbiamo infatti gli anticorpi necessari per contrastare con forza anche il virus della mafia, sono proprio gli assetti dello Stato le nostre sentinelle della legalità. Il contributo dei cittadini, la cultura condivisa, la sensibilità di tutti sono fattori decisivi per una società più sicura, più integra e più libera.