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M5S: un nuovo progetto per costruire una classe dirigente solida e rilanciare l’Italia

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M5S un nuovo progetto per costruire una classe dirigente solida e rilanciare l’Italia

Avevo promesso di condividere con voi una lettura sul momento che sta vivendo attualmente il MoVimento 5 Stelle e oggi mi sento abbastanza ispirato per farlo. Sarà per gli articoli sull’incontro di ieri, per alcune dichiarazioni che mi fanno sperare, con la dovuta cautela, in una possibile e necessaria svolta per la nostra comunità politica.

Non vi nascondo che alcune dinamiche mi lasciano ancora interdetto. Ho infatti già più volte espresso la convinzione che se vogliamo che Giuseppe Conte rappresenti una nuova ripartenza è necessario dargli una certa libertà d’azione. Il suo contributo potrebbe indicare una nuova prospettiva per realizzare concretamente alcune intuizioni di Beppe Grillo.

Per fare in modo che possa proporre però un nuovo modello organizzativo che renda il MoVimento 5 Stelle accogliente, coerente e incisivo dobbiamo difenderlo dalle pressioni che portano avanti idee che non sempre hanno rappresentato al meglio la voce di tutti.Gli interessi collettivi possono trovare una sintesi ma non dobbiamo più sacrificare le tante professionalità che hanno costruito in questi anni la credibilità dei nostri obiettivi politici nelle istituzioni sull’altare della mera valorizzazione della visibilità dei singoli.

Spero come tutti voi che questa nuova fase non rappresenti nelle modalità e nell’attuazione un mero deja-vu di tattiche che ci hanno resi più fragili a livello contrattuale rispetto ad altre forze politiche ma una regia consapevole di soluzioni comprensibili a tutti.

Se è vero che per affrontare le nuove sfide dobbiamo creare una struttura più efficace il mio auspicio è che lo si faccia costruendo momenti di democrazia reali, appuntamenti ben gestiti che possano integrarsi al modello tecnologico della piattaforma utili a condividere con la base la costruzione di obiettivi complessi. Se in questa fase si riuscissero a creare finalmente i luoghi di un dialogo politico serio e stimolante sui temi fondamentali della nostra azione politica eviteremmo ulteriori spaccature.Fare un passo in avanti nella valorizzazione del merito aiuterebbe a far riavvicinare persone che abbiamo perso a causa di un sistema che troppo spesso ha prodotto scelte strategiche senza condividere una chiara filiera delle responsabilità.

La mia speranza è che in questa nuova fase vengano rispettati tutti i passaggi con riunioni in cui i componenti siano rappresentativi di volta in volta degli obiettivi politici o istituzionali.

Creare degli ibridi decisionali servirebbe solo a rallentare e depotenziare una missione molto ambiziosa. Chiarezza di intenti, condivisione degli obiettivi, certezza dei ruoli e totale libertà d’azione sono i presupposti per evitare che un alto obiettivo si trasformi in una performance teatrale sullo stile “cena con delitto” in cui i partecipanti devono scoprire il colpevole attraverso il racconto di alcuni attori che accusano tutti il solito maggiordomo.

Lasciamo lavorare Beppe e Giuseppe per consentire una nuova sinergia tra coloro che rappresentano il cuore ed il cervello del MoVimento ed esprimere un nuovo corso degli eventi utile al Paese.

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