Terrorismo a 56k, soluzioni in un mondo che viaggia in fibra ottica
Grazie presidente,
con questo intervento voglio provare a spiegare ai cittadini italiani cosa sta realmente accadendo, voglio metterli tutti in guardia su quanto può essere pericoloso trattare temi così delicati senza avere il tempo e la possibilità di analizzarne tutte le sfaccettature.
Già, perché forse qualcuno se ne sarà dimenticatoo ma stiamo parlando di terrorismo e di possibili soluzioni per contrastarlo, soluzioni che non si vedono affatto in questo ennesimo decreto omnibus!
Secondo l’annuale ricerca pubblicata dall’Institute for Economics and Peace sul terrorismo globale (Global Terrorism Index) le vittime del terrorismo sono quintuplicate dagli attacchi dell’11 settembre 2001 ad oggi, nonostante la “guerra al terrore” lanciata dagli USA e i 4.400 miliardi di dollari spesi nelle guerre in Iraq, Afghanistan e in operazioni antiterrorismo in giro per il mondo.
Nel 2000 le vittime del terrorismo sono state 3.361, mentre lo scorso anno il numero è salito a 17.958.
Ebbene negli ultimi 45 anni l’80% delle organizzazioni terroristiche è stato neutralizzato grazie al miglioramento della sicurezza e alla creazione di un processo politico finalizzato all’inclusione e alla risoluzione dei problemi che erano alla base del sostegno ai gruppi terroristici.
Soltanto il 7% è stato eliminato dall’uso diretto della forza militare.
Ripeto soltanto il 7%…
Eppure i media al posto di spiegare queste cose incalzano con video di assassini, decapitazioni pubbliche, minacce al mondo occidentale in full HD, ed oggi, giorno in cui il parlamento dovrebbe rispondere con atti concreti a questa legittima esigenza di sicurezza, mi sarei aspettato la stessa attenzione nella diffusione delle vostre fragili ed inconsistenti soluzioni.
Come ha già detto la collega Giulia Sarti sventolare il codice penale per risolvere problemi che andrebbero risolti con analisi attente ed azioni incisive sugli attuali assetti geopolitici non è la soluzione al problema.
C’è un approccio culturale di base completamente sbagliato, si vuol dare come pena una pausa per un “caffè più sigaretta” a chi è pronto a farsi saltar in aria…magari in una metro
Ma questo lo sa bene chi, dal Ministero degli Interni, ritiene, udite udite, di poter calpestare i diritti fondamentali dell’uomo arrogandosi il diritto di stilare una black list, in totale indipendenza, fatte salve alcune determinazioni da parte dell’autorità giudiziaria (ma conosciamo i tempi biblici in quest ultimo caso).
Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni fino a che persone come Alfano ricopriranno ruoli di questo tipo, gli italiani non potranno dormire sonni tranquilli…figuriamoci se possiamo mai essere d’accordo a dare il potere di censura a chi non è capace neanche di contenere qualche tifoso in uno stadio.
Le vostre soluzioni saranno utili soltanto a punire fattispecie di reati differenti dal terrorismo.
Le missioni di guerra poi hanno già dimostrato di essere inefficaci nella lotta al terrorismo.
Il tema della sicurezza e delle forze dell’ordine vi è servito soltanto ad illudere per l’ennesima volta i giovani idonei.
Una parte significativa del testo è dedicata alla repressione delle attività di propaganda ed organizzazione via web.
Le misure tendono essenzialmente ad identificare e chiudere i siti jihadisti ma chiuderli è un’inutile fatica perché dopo aver impegnato uomini e risorse per identificare un sito del genere ed averlo chiuso, gli jihadisti si sposterebbero altrove; è controproducente perché elimina preziose fonti di informazioni, infatti un accorto monitoraggio, trattando queste informazioni attraverso modelli di simulazione, potrebbe segnalare interessanti anticipazioni su attentati, crisi interne ed evoluzioni del gruppo dirigente
Questo vostro approccio è assolutamente negativo perché ci si preclude in questo modo ogni possibile azione di contrasto psicologico via web.
Quotidianamente affermiamo in quest’aula un concetto molto semplice, che può capire anche chi è abituato a dialogare solo con i tweet: la decretazione d’urgenza è la resa di un parlamento di ignavi, di persone pagate per rimanere inchinate alle decisioni di chi garantisce la poltrona fino al 2018! Siete pagati per pensare!
A quando un progetto di legge di cui essere fieri timonieri? Al concetto di urgenza quando sostituirete quello di razionalizzazione degli apparati!?
Oggi state dicendo ai cittadini italiani che per non difenderli dalla minaccia straniera volete limitare la loro libertà.
La cosa più grave è che lo fate senza nessun mandato elettorale. Questo doveva essere il governo della legge elettorale e poi tutti al voto…ricordate?
Menzogne su menzogne!
Aprendo il sito della Camera dei Deputati c’è addirittura una sezione denominata “Carta dei diritti in Internet” in cui il legislatore, per la Costituzione il parlamento, per voi il Governo, esorta il cittadino a partecipare con le proprie idee ad un processo di costruzione delle linee guida da utilizzare per regolamentare il web.
I cittadini si diranno, bene, finalmente un metodo partecipativo, questa volta vogliono ascoltare la nostra voce.
L’ennesima presa per i fondelli!
Oggi infatti uscite finalmente allo scoperto con la proposta di un Patriot Act alla matriciana…già, proprio dopo l’11 settembre ci fu quello americano che ha portato gli incredibili scandali del Datagate (ancora in corso), come ci ha dimostrato Wikileaks di Assange, Snowden…etc etc
Proprio nel momento in cui gli Stati Uniti ammettono per la stessa bocca di Obama che si è sbagliato l’approccio alla guerra contro il terrorismo, che l’ISIS stesso è frutto di una guerra costosa ed inefficace, che bisognava prendere bene la mira prima di sparare, voi proponete di gestire il problema tra amici, con un gruppo di persone scelte dal Viminale con diritto di vita e di morte sulla libertà d’espressione.
Non bisognava alimentare una guerra ideologica ma far crescere la consapevolezza che siamo davanti ad una sfida culturale!
La soluzione del problema è come integrare l’Islam nei processi di globalizzazione in modo non conflittuale.
Stiamo invece assistendo ad un atto di prevaricazione politica a danno della privacy dei cittadini che una forza come la nostra non può e non potrà mai accettare!
Come dobbiamo farvi capire che siamo qui per riportare la sovranità al popolo, per cacciare dalle istituzioni persone che hanno deciso di tradire il mandato elettorale e che oggi mentono spudoratamente per difender i propri interessi ed accrescere i propri poteri.
Proposte concrete sarebbero state: l’utilizzo di software di analisi per monitorare i siti e non chiuderli se “peccaminosi” dopo inserimento in una black list e il rafforzamento della sicurezza interna con risorse idonee.
Se volete fare qualcosa di veramente utile per la sicurezza di questo Paese incrementate l’organico a disposizione, dategli mezzi e strumenti adeguati, coordinate meglio le interazioni tra forze di polizia, autorità giudiziaria e servizi informativi, incrementate la cooperazione con gli altri paesi.
Questo decreto d’urgenza privo di idee e con scarsi contenuti non aiuterà a risolvere i problemi del terrorismo ma mi viene il sospetto che aiuterà a risolvere alcuni problemi operativi di altri governi…
Avete dimostrato in commissione di non saper dare nemmeno i pareri sui vostri emendamenti, gli stessi che avete dovuto cambiare con sub emendamenti last minute a causa di errori grossolani in essi contenuti, prova inconfutabile questa di una non chiara strategia alla lotta al terrorismo.
L’unica cosa che mi fa ben sperare è che ormai siete il passato, siete anacronistici, come le soluzioni che proponete.
Mentre noi costruiamo le leggi on line con i cittadini, voi mettete a disposizione email istituzionali che non aprirete nemmeno, non avete infatti letto le centinaia di email degli idonei.
E questo decreto è la prova che restate ancorati ad una vecchia visone politica incapace di adeguarsi al mutevole e rapido cambiamento in atto.
Sui temi che riguardano la sicurezza nazionale però non si gioca perché non si gioca con la vita delle persone.
Siete come un Commodore 64 che si inceppa a causa della polvere, siete una connessione a 56k in un mondo che viaggia in fibra ottica, state bloccando il progresso di questo paese con leggi che cercano di controllare ciò che non conoscete e noi, che la Rete la respiriamo e la conosciamo, non vi permetteremo di lasciare questo Paese in una pubblicità anni 80′.
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