L’audizione di oggi è stata lunga e completa. Ci ha consentito di affrontare, oltre alle tematiche ordinarie, i rapporti tra Copasir e Autorità delegata, anche il delicato caso “Datagate” più precisamente il programma “Prism”.
L’Autorità Delegata, sen. Marco Minniti, ha confermato due aspetti:
· l’intelligence italiana non ha avuto e non ha alcun coinvolgimento diretto o indiretto con il suddetto programma;
· ha ribadito la ragionevole certezza che la tutela della privacy delle comunicazioni interne in Italia è garantita.
Come Movimento 5 Stelle non ci sentiamo di condividere la serenità palesata dall’Autorità Delegata.
Riteniamo ragionevole, invece, che la raccolta d’informazioni massiva della quale pare sia stata oggetto la Francia non possa essere limitata alla sola Francia.
Essa non può essere stata originata da un’attenzione particolare verso quel Paese, ma non può che rientrare nel più generale programma “Prism” di monitoraggio e raccolta globale dei metadata.
Benché sulle comunicazioni che passano esclusivamente attraverso provider italiani si può avere la certezza che la normativa applicata sia quella di massima tutela della privacy esistente in Italia, lo stesso non si può garantire per le comunicazioni che attraversano provider in stati esteri e in special modo in quelli statunitensi.
Inoltre tutte le comunicazioni attraversano le c.d. “dorsali”, cavi sottomarini transnazionali che hanno alcuni snodi strategici.
Sugli snodi strategici insistenti nello stato italiano è possibile presumere una certa sicurezza, ma non si può avere alcuna certezza su quelli insistenti su stati esteri (Marsiglia, Cornovaglia, ecc. ecc.).
Per gli USA l’equilibrio tra privacy e sicurezza è garantito negli stessi USA e solo per i cittadini statunitensi.
Dep. Angelo Tofalo
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