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Di discarica si muore: Sant’Arcangelo Trimonte e la politica dei veleni e degli incompetenti

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Di discarica si muore: Sant’Arcangelo Trimonte e la politica dei veleni e degli incompetenti

A Sant’Arcangelo Trimonte è successo ciò che normalmente accade quando gli incompetenti gestiscono il territorio. Una discarica costruita senza metodo e non a norma, sta uccidendo e distruggendo tutto il territorio. Gli attivisti del M5S hanno seguito la vicenda e hanno prodotto quest’interrogazione che trasmetteremo ai Ministri preposti alla tutela del cittadino e del territorio.

 

Qui il dossier completo >>> vai al dossier

 


 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

On. Enrico Letta

 

al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

On. Andrea Orlandi

 

Per sapere – premesso che:

 

• La discarica di Sant’Arcangelo Trimonte è un sito di raccolta della frazione secca dei

rifiuti solidi urbani in località “Nocecchie” presso Sant’Arcangelo Trimonte in Provincia di Benvento;

 

• La discarica regionale per rifiuti non pericolosi di San’Arcangelo Trimonte, aperta il 26

giugno 2008 e autorizzata alla ricezione di 800.000 tonnellate di rifiuti, è stata realizzata

dalla Daneco Impianti SpA, società cui inizialmente è stata affidata anche la gestione e

recentemente hanno ricevuto avvisi di garanzia il responsabile tecnico dell’impianto di

Sant’Arcangelo Trimonte e l’amministratore unico;

 

• Nell’Agosto 2008 i lavori di preparazione delle vasche principali della discarica di

Sant’Arcangelo Trimonte sono interrotti perché l’area è interessata da dissesti;

 

• Nel Febbraio 2009 si evidenzia una frana nel cantiere e la discarica di Sant’Arcangelo

Trimonte viene chiusa per alcuni giorni;

 

• Il 18 marzo del 2011, il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF)

del Corpo Forestale dello Stato di Benevento dava esecuzione al provvedimento di

sequestro preventivo della discarica commissariale di Sant’Arcangelo Trimonte, emesso

dal Giudice delle Indagini Preliminari, presso il Tribunale di Benevento. Un’azione

scaturita a causa dell’inquinamento causato dall’illecito smaltimento del percolato

prodotto all’interno della discarica, il pericolo di frane e di disastro ambientale poiché

non sono stati eseguiti i lavori richiesti dalle prescrizioni contenute nelle relative

autorizzazioni, il tutto a danno della popolazione locale che vive in zona;

 

• Il 24/5/2011 la Regione Campania, con la delibera n. 226, programmava le risorse

finanziarie di cui al DL 196/2010, per un importo pari a 150 milioni di euro,

così distribuiti: 30 milioni per impiantistica, 20 milioni per il ciclo integrato rifiuti e circa

100 milioni per la raccolta differenziata;

 

• Il 29/10/2011 la Regione Campania, con la delibera n. 604, approvava il piano di

riparto dei 150 milioni di euro, che prevedeva il finanziamento di 10 milioni di euro

con la seguente destinazione: “Interventi infrastrutturali-Discarica di Sant’Arcangelo Trimonte”;

 

• Il 20/1/2012 il C.I.P.E. (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica),

con la deliberazione n. 8, giudicava finanziabili alla Regione Campania 57 interventi per

un costo totale pari a 204 milioni di euro; tra i 57 interventi il n. 13 era destinato ad un

“Contributo straordinario per il dissesto idrogeologico del sito in territorio del Comune

di Sant’Arcangelo Trimonte”, pari a 10 milioni di euro; tuttavia, già dalla tabella allegata

alla delibera del CIPE, si evinceva come le risorse economiche disponibili ammontavano

a soli 19 milioni e 793mila euro e, dunque, il contributo straordinario per il dissesto

idrogeologico del sito in territorio del Comune di Sant’Arcangelo Trimonte era privo di copertura;

 

• Il 31/7/2012 la Regione Campania, con la delibera n. 385, su richiesta dell’Assessorato

all’Ambiente della Provincia di Benevento, modificava il piano di riparto previsto nella

delibera 604, sostituendo “l’intervento infrastrutturale – discarica di Sant’Arcangelo

Trimonte” di importo pari a 10 milioni di euro con il seguente: “Impiantistica da

realizzarsi nella Provincia di Benevento – rif. Nota Amministrazione Provinciale di

Benevento n. 5811 del 13/4/2012” per un identico importo complessivo;

 

• L’ impiantistica da realizzarsi nella Provincia di Benevento consisteva nella

progettazione e messa in opera di biodigestori anaerobici nei Comuni di Telese Terme,

Molinara e Benevento; a tale scopo l’Ente Provincia di Benevento, con la delibera n.

37 del 26/2/2013, affidava un incarico al Dipartimento di Ingegneria dell’Università

del Sannio per la redazione di uno studio di fattibilità per tali impianti, con il patto

del pagamento della somma di Euro 40.000 oltre IVA ad avvenuto accreditamento

dell’anticipazione delle risorse stanziate dalla Regione Campania;

 

• Il 31/1/2013 il Commissario Straordinario Delegato per la mitigazione del rischio

idrogeologico della Regione Campania, con il decreto n. 17, approvava il quadro

economico riepilogativo dell’intervento riportato al n. 13 della deliberazione CIPE n.

8/2012 relativo al “Contributo straordinario per il dissesto idrogeologico del sito in

territorio del Comune di Sant’Arcangelo Trimonte” per l’importo complessivo di Euro

14.825.247,41 di cui solo Euro 10.000.000 finanziati dalle risorse di cui alla delibera

CIPE n. 8/2012. Nello stesso decreto n. 17 è specificato che “non sono attualmente

disponibili i fondi occorrenti all’attuazione dell’intervento riportato al n. 13 della

deliberazione CIPE n. 8/2012;

 

• In data 26/9/2013 i fondi per l’intervento riportato al n. 13 della deliberazione CIPE n.

8/2012 non risultano nella disponibilità del Commissario Straordinario;

 

• In data 26/9/2013, a seguito dell’opposizione delle popolazioni locali nonché di un

ricorso al TAR Campania da parte di un gruppo di cittadini di Telese Terme (BN),

il procedimento amministrativo per l’impiantisca (biodigestori anaerobici) risulta intorrotto;

 

• Per la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte erano dunque previsti 10 milioni di euro

provenienti dal Fondo aree sottoutilizzate, annualità 2007-2013, per interventi

infrastrutturali, più altri 10 milioni di euro provenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la

Coesione (delibera CIPE) quale contributo straordinario per il dissesto idrogeologico,

per un totale di 20 milioni di euro. Per la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, dunque,

emerge dapprima il danno con la mancata copertura finanziaria del contributo CIPE, poi

la beffa con il dirottamento dei fondi per l’intervento infrastrutturale sulla discarica,

sostituito per finanziare i progetti di biodigestori a Telese Terme, a Molinara ed a Benevento;

 

Se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti;

 

Se siano note le ragioni per le quali non sono ancora state adottate misure per la

realizzazione dell’opera di bonifica del sito di discarica regionale per rifiuti non pericolosi di

San’Arcangelo Trimonte (BN) e se si non ritenga opportuno adottare operazioni di bonifica ambientale? 

 

Quali iniziative si intendano adottare, affinchè si proceda con urgenza a rendere disponibili

le risorse finanziarie di cui alla deliberazione CIPE n. 8/2012 relative al “Contributo

straordinario per il dissesto idrogeologico del sito in territorio del Comune di Sant’Arcangelo Trimonte

Quali iniziative si intendano adottare, affinchè le risorse finanziarie, pari a Euro 10.000.000,

 

originariamente destinate dalla Regione Campania all’intervento infrastrutturale – discarica

di Sant’Arcangelo Trimonte, poi trasferite per costruire impianti di biodigestione anaerobica

in provincia di Benevento, attualmente “congelate”, siano rese immediatamente disponibili

almeno per avviare i lavori di messa in sicurezza del sito di discarica regionale per rifiuti non

pericolosi di Sant’Arcangelo Trimonte (BN).


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