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Un futuro modello di gestione dell’informazione pubblica, ex ante, in itinere, ex post evento critico

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Un futuro modello di gestione dell’informazione

Da oggi ripartiamo con una nuova serie di video informativi sui temi dell’informazione, della comunicazione e della sicurezza; condivideremo alcuni modelli operativi, possibili grazie al continuo sviluppo della nuova tecnologia, utili a gestire l’informazione pubblica in modo tale da accrescere la sicurezza di un determinato sistema sottoposto a minacce.

Gran parte delle informazioni che abbiamo utilizzato per la realizzazione di questi nuovi contenuti multimediali sono parte integrante della tesi di II livello del Master in Intelligence & Security conseguito alla Link Campus University nel 2016:
“INTELLIGENCE COLLETTIVA”: Un futuro modello di gestione dell’informazione pubblica, ex ante, in itinere, ex post evento critico.

Se vi sono piaciute le Pillole d’intelligence e gli info-video sul Sistema Informativo Italiano, i Servizi Segreti per intenderci, sono sicuro che anche questa nuova serie sarà un valido strumento per ragionare insieme su temi molto importanti e delicati. Vi prego di inserire commenti, critiche e soprattutto idee sotto questo post. I vostri feedback sono sempre di grande aiuto per me.

Sto preparando anche un’altra serie di contenuti multimediali che vi aiuteranno a capire fino in fondo cos’è il COPASIR, come funziona, che poteri hanno il Comitato, il Presidente o un semplice membro.

Ma ora torniamo a noi.

Il cambiamento sociale prodotto dall’uso pressoché  generalizzato delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha stimolato il bisogno crescente nei popoli di attingere alle informazioni in possesso dei governi per valutarne in modo sempre più approfondito e consapevole le capacità reali.

Il cittadino vuole essere oggi non solo ragguagliato circa le motivazioni che spingono i governi ad azioni politiche che incidono fortemente sulla qualità della vita del singolo, ma anche coinvolto direttamente nelle decisioni più importanti attraverso l’istituzionalizzazione di vecchie e nuove forme di partecipazione politica.

Dall’altro lato i governi oggi si trovano ad affrontare delicate sfide in un quadro geopolitico sempre più complesso e fortemente influenzato da un eccessivo rumore di fondo frutto dell’attuale bulimia informativa generata dai nuovi influencer e dall’inevitabile condizionamento di governi competitor.

A tutto ciò si aggiunge naturalmente la continua trasformazione del fenomeno terroristico che rende ormai sempre più necessaria l’adozione di nuove strategie di contrasto in grado di comprendere appunto sia la costante mutazione della minaccia che le sue future tendenze. I numerosi tragici eventi che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno infatti mostrato come il fenomeno stia acquisendo nel tempo caratteristiche ben diverse dal passato e richieda un approccio nuovo, che potremmo definire multidimensionale.

La comunicazione è diventata una vera e propria arma in mano a chi vuole diffondere il terrore.terrorismo hacker

Inoltre la versatilità e la creatività dei terroristi nel colpire sono notevolmente cresciute in termini di capacità e competenze anche e soprattutto tecniche e scientifiche. Tecnologie ed applicativi utili a comunicare sono diventati strumenti fortemente utilizzati, oserei dire oggi quasi indispensabili, da chi vuole rendere le comunità instabili e mettere a dura prova la sicurezza dei sistemi.

Nasce quindi la necessità, in un Paese che vuole tutelare il proprio sistema democratico, di avere un’interconnessione strategica ed organica tra governo, aziende e cittadini attraverso la diffusione della cultura della sicurezza e la ricerca di soluzioni tecnologiche condivise.

aziende governi persone

Questa serie di video è una sintesi degli studi affrontati e delle diverse esperienze acquisite durante l’attività politica svolta nell’ambito della Sicurezza Nazionale. Considero questo lavoro come una serie di veri e propri appunti scritti da un cittadino che, eletto nel 2013 in Parlamento, si è dedicato quasi totalmente al lavoro nel COPASIR, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. In particolare ho voluto fondere la mia precedente esperienza lavorativa come Ingegnere progettista di opere strategiche, la passione che mi spinge da sempre verso i temi del Web e di Internet con lo studio del complesso ma affascinante mondo dell’Intelligence e della Sicurezza.

Nella stesura di questo lavoro ho voluto appositamente utilizzare un linguaggio intermedio, non strettamente tecnico, nella speranza di stimolare esperti della materia senza lasciar fuori chi, approcciandosi per la prima volta a questi temi, deciderà di proporre idee e soluzioni innovative per rendere la nostra Comunità, oggi caratterizza da una crescente incertezza, sempre più sicura.

Vi invito ad approfondire questi temi perché presto arriveranno tempi molto molto duri… 🙂

 

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1 COMMENT

  1. Penso che di debba tener presente la storia nell’affrontare l’argomento “Sicurezza informatica”. Già nell”800 iniziò una gara nelle principali marine da guerra tra le corazze ed i proiettili; spessori di acciaio sempre maggiori, leghe sempre più resistenti, per la difesa, calibro dei cannoni incrementati, proiettili sempre piu perforantj, polveri balistiche più performanti e cariche esplosive devastanti. Oggi le moderne navi da guerra sono in leghe di alluminio o simili per renderle più leggere, i cannoni da 381 sono ormai pezzi da museo, lo Sheffield fu distrutto da un missile. Detto questo, a mio modestissimo parere, la rincorsa tra hackers e sicurezza informatica non vedrà mai un vincitore, soprattutto non si avrà mai una sicurezza tale da affidarle le sorti di una nazione.

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