Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, membro del comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR), doveva partecipare al convegno “Verso una Costituzione per Internet?” ma, a causa di impegni sopravvenuti, ha mandato al suo posto il capo legislativo del Ministero della Giustizia dott. Domenico Carcano a leggere l’intervento.
Vi consiglio comunque di guardare il video del messaggio, dura quasi 11 minuti ma potrebbe essere utile ad analizzare insieme alcuni passaggi, quelli che hanno catturato maggiormente la mia attenzione e quelli che mi segnalerete con i vostri commenti.
Ho inserito nel testo regolamenti, leggi è direttive che vengono citati, buona lettura:
L’evolversi delle tecnologie ha portato a uno sviluppo dei mezzi di comunicazione, iniziato nel secolo scorso, che negli ultimi decenni ha assunto ritmi tumultuosi fino a modificare, per chi ne ha accesso, il modo stesso di esistere nel mondo come soggetto sociale.
La rete digitale è diventata pervasiva ed invasiva, luogo privilegiato delle comunicazioni personali, scientifiche, commerciali ed istituzionali.
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I rischi.. la quantità di informazioni e dati sensibili che gli utenti riversano ogni giorno al suo interno costituisce anche un inesauribile serbatoio di conoscenza a disposizione di chiunque abbia possibilità di accedervi.
Le tecnologie esistenti consentono che i dati che circolano sulla rete, siano essi stati conferiti dagli utenti direttamente o indirettamente, consapevolmente o meno, possano essere letti, copiati, raccolti, ordinati e analizzati da soggetti pubblici o privati nel perseguimento di fini leciti (ricerca scientifica, sicurezza e ricerche di mercato) o evidentemente nel perseguimento di attività illecite quali la schedatura delle opinioni politiche, il furto di dati sensibili e la stessa sostituzione di persona.
La nascita di nuovi diritti ha portato l’esigenza di nuove tutele, delle quali si sente il bisogno nel momento in cui questi diritti vengono minacciati.
E anche internet, come tutti gli spazi sociali, anche se virtuali, ha bisogno di regole per far si che sia e che rimanga un luogo sicuro senza cessare di essere innanzitutto un luogo di libertà
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Il diritto all’oblio, riconosciuto e posto a fondamento della sentenza google dei giudici di Lussemburgo, ha implicazioni ed applicazioni pratiche ancora oggetto di approfondita analisi e riflessione da parte dei paesi membri, così come dei diritti fondamentali che la stessa carta ha, nel mese prima, ritenuti violati dalla direttiva 2006 .24 in tema di conservazione dei dati e che hanno indotto a dichiararne la validità ex tunc, con una decisione sostanzialmente senza precedenti.
Il diritto alla protezione dei dati personali ed il diritto alla privacy sono stati garantiti dal trattato di Nizza integrato dal trattato di Lisbona
La direttiva 46 del 95 che in Europa attualmente regola la protezione, il trattamento ed il trasferimento dei dati, la sua attuazione è avvenuta in Italia con il codice della privacy.
Tuttavia il disomogeneo recepimento della direttiva da parte dei diversi paesi europei e i cambiamenti succedutesi a ritmi vertiginosi nel mondo digitale degli ultimi 20 anni hanno reso evidente la necessità di disporre di un quadro coerente e di un sistema complessivamente più armonico che tenga conto della diversa struttura commerciale e finanziaria attuali e della massiccia circolazione di dati anche fuori dai paesi dell’Unione Europea e che offra maggiore protezione dai rischi derivanti da raccolte e trattamenti spregiudicati e illeciti in grado di esporre i cittadini a danni personali anche gravi e rilevanti
In questa prospettiva gli organi legislativi dell’unione sono attualmente impegnati all’esame del cosidetto pacchetto protezione dati che consta di un regolamento di una direttiva presentato con queste finalità dalla commissione Europea fin dal gennaio 2012…
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