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La gestione dello Spettro Radio Elettrico a cura del Comparto Difesa

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Spettro Radio Elettrico Difesa

Oggi presso il mio Ufficio si è tenuta una interessante riunione sulla gestione dello Spettro Radio Elettrico a cura del Comparto Difesa.

Infatti, come previsto dal Decreto Legislativo del 1 agosto 2003, denominato “Codice delle comunicazioni elettroniche”, l’utilizzazione delle frequenze deve conformarsi al Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze (PNRF). Il Piano, come sancito nel Decreto Ministeriale del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) del 27 maggio 2015, prevede che nelle bande di frequenze gestite dal Ministero della Difesa siano soddisfatte anche le esigenze del Ministero dell’Economia e delle Finanze (per il fabbisogno in frequenze della Guardia di Finanza), dell’Arma dei Carabinieri, dell’Ente preposto al servizio meteorologico, del Ministero dell’Interno (per il fabbisogno in frequenze della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco), del Ministero della Giustizia (per il fabbisogno della Polizia Penitenziaria).

La suddivisione dello Spettro Nazionale è ripartita, per il 40,3%, all’uso civile, per il 10% all’uso militare e al 49,7% per l’uso condiviso.

Lo Stato Maggiore della Difesa garantisce la propria capacità di Spectrum Management tramite la MIRFA, Military Radio Frequency Agency, nata come Agenzia negli anni ’60 alle dipendenze, all’epoca, di un Generale di Brigata, progressivamente ridotta ad una Sezione, retta da un Tenente Colonnello coadiuvato da tre sottufficiali collaboratori, inquadrata nell’ambito del VI Reparto C4I e Trasformazione.

Alla presenza del Generale di Divisione Angelo Palmieri, Capo del VI Reparto e del Contrammiraglio Giovanbattista Raimondi, Vice Capo Reparto (in questi mesi ho già avuto modo di conoscere ed apprezzare entrambi in svariati incontri istituzionali), mi è stato illustrato
il briefing dal Tenente Colonnello Marco Pallone, Capo Sezione Radio Frequenze e MIRFA (Military Radio Frequency Agency), accompagnato dal Tenente Colonnello Nicola Iacolare, che gli subentrerà in questo importante incarico.

Nell’ottica di favorire sempre una discussione interdicasteriale e costruttiva, al tavolo era anche presente l’Avvocato Fulvio Sarzana, che partecipa alla task force del MISE, di recente costituita, sulla blockchain.

Nonostante gli attuali ranghi ridotti rispetto agli anni ’60 e sebbene rispetto al passato, paradossalmente, l’impiego – militare e civile – dello spettro elettromagnetico sia anche, come potrete immaginare, esponenzialmente aumentato, l’efficacia ed efficienza della MIRFA vede un riscontro, oltre che nel rapporto di fiducia instauratosi con tutti i Corpi dello Stato gestiti, anche nella recente decisione del Dipartimento di Protezione Civile di affidarsi allo Stato Maggiore della Difesa per la gestione delle future gamme Public Protection and Disaster Relief (PPDR).

Ulteriore motivo di orgoglio dell’operato dei nostri uomini e donne del Ministero della Difesa.

Lo spettro elettromagnetico è fattore abilitante di tutti i domini operativi, trasversale a tutti ma altrettanto fondamentale.

Proprio per questi motivo, nell’emergente dottrina delle EMSOElectro Magnetic Spectrum Operations, sebbene lo spettro elettromagnetico non sia assimilato a un vero e proprio dominio, è però considerato uno spazio in cui è necessario mantenere la superiorità di manovra, strategico quindi per il Sistema Paese.

Tra l’altro, nell’ambito dell’incontro, mi è stato illustrato anche l’interessantissimo Programma denominato European Secure Software Defined Radio (ESSOR), al quale la Difesa Italiana partecipa con una perfetta sinergia fra il VI Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, il IV Reparto del Segretariato Generale della Difesa, la Direzione Informatica, Telematica e Tecnologie Avanzate (Teledife), la Direzione Armamenti Terrestri (Terrarm) e l’Agenzia Internazionale OCCAR.

L’ambizioso Programma intende realizzare e consolidare una architettura Software Defined Radio (SDR) comune fra le Nazioni partecipanti, con l’obiettivo di formare una rete radio comune di coalizione. In sintesi, il Programma intende “trasferire” le capacità radio attualmente insite nell’hardware degli apparati, al “software”, in modo da avere maggiore flessibilità, efficienza, interoperabilità, ma anche risparmio in termini di manutenzione.

Tramite la decennale esperienza in materia di Spectrum Management, la Difesa italiana consolida quindi la propria visione strategica a medio e lungo termine sulle opportunità di impiego dello spettro, supportando l’impiego delle tecnologie correnti e favorendo l’introduzione in operazioni di nuove, sempre in ottica di interoperabilità con le forze internazionali alleate.

La MIRFA garantisce alla Difesa la capacità di esercitare il proprio ruolo di Authority di settore a favore di una ingente quota parte della Pubblica Amministrazione, assicurando la piena integrazione, in termine di esigenze ed obiettivi spettrali, con tutte le collaterali organizzazioni civili e militari, sia nazionali che comunitarie: l’ Agenzia è quindi riconosciuta quale centro di eccellenza in termini di conoscenza, capacità di sviluppare e seguire i processi di settore, professionalità nel gestire le complesse dinamiche di esigenza/possibilità espresse dal CDS e nel condurre le procedure negoziali costantemente in essere con il MISE.

E’ stato un costruttivo momento di approfondimento di tematiche strategiche non solo per la Difesa ma dell’intero Sistema Paese, che mi hanno permesso di conoscere nel dettaglio un’altra realtà del Dicastero della Difesa che voglio condividere con orgoglio con tutti voi.

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