Nel settore turistico balneare sono impegnate oltre 30.000 PMI che costituiscono uno degli assi strategici dell’apparato produttivo italiano;
Dal 2008, la Commissione europea ha avviato la procedura d’infrazione n. 2008/4908 nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva Bolkestein, direttiva 2006/123/CE, a causa del meccanismo del rinnovo automatico delle concessioni e alla preferenza accordata al concessionario uscente;
La direttiva “Bolkestein” prevede la messa in asta delle concessioni balneari già gestite e avviate dalle PMI Italiane, le quali non potrebbero certo reggere offerte dalle multinazionali operanti nel settore finanziario;
Spagna, Portogallo e Croazia hanno prorogato le concessioni favorendo lo sviluppo delle imprese nazionali esistenti
Il movimento 5 stelle è da sempre al fianco delle piccole e medie imprese e chiede al Governo maggiori garanzie per la tutela del tessuto imprenditoriale italiano pur consapevoli che esso deve garantire ai cittadini, veri proprietari del demanio marittimo, ciò che la legge prescrive in termini di costruzioni stagionali rimovibili, pulizia delle spiagge e sicurezza dei bagnanti sia all’interno della concessione che nelle zone adiacenti.
Il rispetto delle prescrizioni presenti nei PUA dei Comuni italiani a vocazione turistica sono la condizione imprescindibile per chi usufruisce di una concessione e vuole rappresentare uno sviluppo del settore che sia credibile agli occhi dei cittadini perché rispettoso del concetto stesso di bene comune e dell’ecosistema in cui opera
Ecco perché ho posto al governo i seguenti quesiti:
Se i Ministri interrogati non intendano improcrastinabile il riordino del settore, coordinato e realizzato con tavoli di lavoro insieme a tutti gli interessati.
Se i Ministri interrogati non intendano tutelare gli interessi delle PMI almeno per l’aspetto riguardante il rientro dei costi.
Se i Ministri interrogati intendano disporre direttive per la ristrutturazione delle strutture con criteri di autosufficienza energetica ed eco-compatibilità.
Se i Ministri intendano adottare il sistema delle evidenze pubbliche esclusivamente per le aree libere non destinate alla libera balneazione, quindi dare possibilità di richiedere in concessione, a scopo di bonifica e valorizzazione, tutte quelle aree marittime degradate come ex discariche, insediamenti militari, ex aree ferroviarie e similari.
Qui il link dell’interrogazione: >>> Qui
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